La liquidità condivisa nel poker online è ufficiale

Nuovo accordo vale un mercato da 450 milioni l’anno

10 luglio 2017 – Gli esperti si chiedono già cosa succederà dopo questa fusione del mercato europeo del poker e quanto cambieranno le cifre ad esso legate. Analizzando i dati del 2016, possiamo notare un giro d’affari di 138 milioni di euro in Italia, 230 in Francia, e 57,5 in Spagna, per un totale di 425,5 milioni.

Con l’ingresso del Portogallo, questa cifra può facilmente raggiungere ed oltrepassare i 450 milioni di euro nel 2017. Questo porterà nuovi investimenti nel settore, ad esempio si attendono in Italia alcune tra le multinazionali dell’e-gaming, come 888Poker e Winamax, ed è previsto il rilancio di PartyPoker.


7 luglio 2017 – Aggiornamento: la liquidità condivisa nel poker è realtà! Nella giornata di ieri, Alessandro Aronica (vice presidente Agenzia Dogane e Monopoli), Charles Coppolani (presidente Arjel francese), Teresa Monteiro (vice-presidente SRIJ portoghese) e Juan Espinosa Garcia (DGOJ Spagna), han firmato a Roma la convenzione sul poker che suggella la liquidità condivisa.

Italia, Francia, Spagna e Portogallo manterranno comunque la propria regolamentazione, quindi la tassazione non cambia, e la rake potrebbe essere diversa da paese a paese


4 luglio 2017 – E’ finalmente ufficiale la notizia che tutti gli amanti europei del poker aspettavano, per rilanciare un settore da tempo in fase remissiva.

Giovedì 6 luglio a Roma si formalizzerà l’accordo tra il monopolio italiano ADM (rappresentato dalla Dirigente Daria Petralia) ed i rappresentanti equivalenti di Francia, Spagna e Portogallo per la liquidità condivisa europea.

Quando partirà il nuovo sistema?

Si prevede apertura di tavoli di poker online internazionali per Gennaio 2018, anche se nel nostro paese vanno sistemati importanti aspetti burocratici, che molto probabilmente ritarderanno “il via” di qualche mese, arrivando a primavera.

Ci si augura che tutti e quattro gli stati inizino simultaneamente questa nuova “avventura”, ma in Italia dobbiamo prima modificare protocolli tecnici, che non esistono nelle altre regolamentazioni. Non dimentichiamo poi i diversi regimi fiscali dei quattro stati interessati, che potrebbero per certi aspetti favorire qualcuno, e penalizzare qualcun’altro.

In ogni caso, c’è fiducia nell’ambiente: si parte con il poker online, al quale seguiranno poi il betting exchange, il casinò ed altri giochi. Ma quali sono gli operatori che faranno parte di questo nuovo mercato poker 2.0?

Il primo a farsi avanti è Pokerstars, che è presente in tutti e quattro i paesi facenti parti dell’accordo. Il portavoce Hollreiser da’ il benvenuto alla liquidità condivisa impegnandosi per fornire la migliore esperienza di gioco possibile. Attendiamo con impazienza i nomi dei prossimi competitors.

Il futuro del poker condiviso

Perchè si prospetta una rinascita del settore dopo questo importante passo? I montepremi più alti e gli investimenti che seguiranno nel settore, avranno la capacità di attrarre sicuramente un pubblico sempre maggiore di amatori.

Per i pro del settore invece, non ci saranno grandi differenza tra ciò che è stato fin’ora, e il dopo accordo liquidità, perchè, come ad esempio in Spagna, su di loro pesa sempre una doppia tassazione (alla fonte e sulle vincite maturate nell’anno fiscale). Ecco perchè molti professionisti del poker si trasferiscono in Inghilterra, dove le tasse sono decisamente più “soft”.

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